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L'ILLUMINAZIONE ELETTRICA a Ronciglione

 

Sul finire del XIX secolo la seconda Rivoluzione Industriale ebbe un nuovo impeto con la possibilità di generare corrente elettrica e di poterla sfruttare per l'illuminazione con l'invenzione e successivo perfezionamento delle lampade a filamento ed ad arco. anche il Comune di Ronciglione dopo aver assistito alla inaugurazione dell'illuminazione pubblica elettrica di Civita Castellana,e con l'impulso dato dalla recente costruzione del tronchetto ferroviario che avrebbe unito Ronciglione con Capranica e così con il resto dell'Italia; cominciò a compiere i primi passi per giungere alla installazione di un impianto idroelettrico anche nella nostra cittadina già molto nota per le sue aziende Ferriere. Si deve ai Sig.ri Francesco Dickmann e Augusto Codlolo se il 31 marzo 1895 alla presenza dell'on. Tittoni e dell'on. Leali conte Pietro,si effettuò la solenne inaugurazione del pubblico impianto di illuminazione elettrica nelle principali vie e in molte abitazioni di Ronciglione. L'Officina Elettrica fu creata in località Infernaccio in un locale che il conte Leali mise a disposizione all'uopo, dove il Rio Vicano compiva un naturale salto di circa 8 metri. Purtroppo dopo i primi entusiasmi l'impianto manifestò presto i suoi limiti a causa della promisquità degli utilizzatori delle acque del Rio Vicano. La turbina idraulica che azionava la dinamo aveva bisogno di una quantità d'acqua costante, mentre le aziende ferriere lavoravano a Bottacciate cioè chiudendo e poi riaprendo le paratìe degli invasi d'acqua. Questo causava un malfunzionamento dell'impianto elettrico. Presto l'impresa Dickmann-Cadlolo a cui si era aggiunto il Sig. Bossi, andò in fallimento e intervenne una nuova società, la Ditta Caimmi. Per prima cosa la nuova ditta chiese l'intervento dell'Ing. Aldobrando Netti, l'ingegnere famoso per aver elettrificato il centro Italia, il quale ristrutturò totalmente la Centrale Elettrica con nuovi locali e utilizzando una condotta forzata che attingeva l'acqua da una quota più alta. l'impianto fu dotato di due Turbine Riva-Monneret e di due dinamo Tecnomasio. L'impianto così funzionò per il meglio, ma il problema principale era sempre la inaffidabilità dell'adduzione dell'acqua. Le cose migliorarono quando Alberto Natili in società con Caimmi ed altri, costruì una nuova centrale in località Molette. Anche altri imprenditori edificarono Centrali Idroelettriche lungo il Rio Vicano: Vincenzo Innocenzi con la centrale del Cardinale, il Sig. Caporella con la centrale delle Forche che risultò la più affidabile ed in grado di dare energia anche a qualche comune limitrofo. La caparbietà delle piccole centrali locali fu vinta dalla nuova società Volsinia che anzichè produrre energia con piccole centrali, distribuiva elettricità per mezzo di elettrodotti portandola da grandi e lontane Centrali Elettriche. Finché nel 1962 la società ENEL decretò la fine di queste piccole iniziative.

Estratto da: Storia dell'illuminazione elettrica di Ronciglione di Alberto Saìu

 

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